Archivio Centrale dello Stato

Restauro e conservazione

È stato ufficialmente inaugurato il 6 giugno 2022 il nuovo Laboratorio di restauro dell'ACS.

Restauro e conservazione

Per adempiere alla propria missione istituzionale legata alla tutela e alla conservazione del patrimonio documentario, l'Archivio centrale dello Stato ha allestito presso la sua sede il nuovo laboratorio di restauro.

Situato nel corpo laterale dell'edificio monumentale, il laboratorio occupa un’area di 250 mq dotata delle più moderne attrezzature. Gli spazi sono stati progettati e realizzati per consentire ai restauratori di poter intervenire sulle numerose e complesse problematiche inerenti la conservazione ed il restauro sia delle opere su supporto cartaceo contemporaneo (come registri, disegni) che di fotografie e di lucidi di grande formato.

Grazie alle attività del personale specializzato e qualificato, vengono monitorate le condizioni di conservazione dei documenti affinché non subiscano alterazioni irreversibili e/o danneggiamenti da agenti esterni e realizzate le procedure di restauro sulle carte maggiormente deteriorate.

Il nuovo laboratorio di restauro ha già portato a termine i primi interventi per la messa in sicurezza e il restauro di documenti relativi ad alcune tra le serie archivistiche più rappresentative che l’Istituto conserva, che coprono un arco temporale compreso tra la seconda metà dell’800 e gli anni ’50 del secolo scorso. Tra le carte più rappresentative e preziose già sottoposte agli interventi di restauro vi sono i documenti relativi a i Mille di Marsala, le due raccolte note come Carte della cassetta di zinco e Carte della valigia (sottratte da Mussolini dal carteggio della Segreteria particolare del Duce), i manifesti ed i cimeli della Mostra della Rivoluzione fascista, gli schedari del censimento della popolazione ebraica di Roma e provincia, i fascicoli del casellario politico centrale e della Divisione affari riservati del Ministero dell’Interno ed i manifesti elettorali del referendum monarchia-repubblica.

Responsabile del Servizio Conservazione e Restauro e del nuovo laboratorio dell’Archivio centrale dello Stato è Simona Greco che, insieme all’assistente tecnico interno all’Istituto, Natalia Ghidoli, si avvale della collaborazione di restauratori esterni, scelti tra i più preparati diplomati presso la Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro (ICPAL).

In futuro il laboratorio sarà aperto anche a lavori per conto terzi, in modo da rendere i suoi servizi fruibili anche ad altre istituzioni.

Un ritorno alle origini

La presenza di un laboratorio di restauro nei locali dell’Archivio centrale costituisce un ritorno alle origini, già nel 1910-1911 infatti, era attivo un innovativo laboratorio di restauro presso l’Archivio centrale del Regno, ancor prima della nascita dell’Istituto di patologia del libro, dove venivano effettuati i lavori di restauro più complessi e difficili su materiali provenienti da ogni parte d’Italia. Il laboratorio dell’Archivio centrale del Regno ha avuto una storia gloriosa, ma purtroppo venne chiuso durante il periodo fascista.

 

Galleria

 

Tra le attrezzature in dotazione vi sono la grande vasca termostatata per lavaggi con sistema di demineralizzazione dell’acqua, una tavola a bassa pressione – strumento fondamentale per apportare temperatura, pressione ed umidità simultaneamente ed uniformemente su tutta l’area di lavoro – e strumentazione di base per la diagnostica preliminare.

Galleria

 

 

Responsabile:
Simona Greco
+39 06 54548426
+39 06 54548530

acs.conservazionerestauro@cultura.gov.it