L’Archivio centrale dello Stato ha sede all’Eur, nel corpo centrale e nell’edificio laterale nord del complesso monumentale che si affaccia sul piazzale degli Archivi, la cui qualità architettonica è stata riconosciuta nel 2004 dalla Sovrintendenza regionale per i beni e le attività culturali del Lazio che lo ha sottoposto a vincolo di tutela. Gli edifici furono progettati nel 1938 per ospitare la Mostra dell’autarchia, del corporativismo e della previdenza sociale nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942. Il progetto originale, completo dei suoi apparati grafici, è tuttora conservato tra la documentazione dell’archivio dell’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma in deposito presso l’istituto.
Come nel caso di numerosi altri edifici dell’Eur, il complesso monumentale dopo la seconda guerra mondiale rimase incompiuto. Fu portato a termine solo negli anni Cinquanta per iniziativa di Virgilio Testa, commissario straordinario dell’Ente EUR, con le modifiche necessarie per adattare il palazzo alle esigenze dell’Archivio centrale dello Stato, che, a seguito della sua istituzione nel 1953, trovò qui la sua sede definitiva.
Nei primi anni ’90, in occasione del 40° anniversario dell’istituzione dell’Archivio centrale dello Stato, sono stati riconfigurati gli spazi interni destinati al pubblico (ingresso, sala di studio, biblioteca, sala convegni) ad opera dell’architetto Giulio Savio. Gli ambienti, valorizzati da opere pittoriche e scultoree di Angelo Cucciarelli, Piero D’Orazio, Carlo Lorenzetti, Paolo Pasticci, si sono negli anni ulteriormente arricchiti grazie a donazioni di altri artisti contemporanei, andando a costituire un piccolo ma significativo nucleo espositivo, oggi visibile tra il piano terra e il primo piano dell’edificio centrale.
Nel 2013, in occasione dei 60 anni dell’Archivio centrale dello Stato, è stata inaugurata la Sala degli archivi di architettura e del design italiano (M. Serio), ubicata nell’edificio laterale, realizzata per custodire e consultare gli archivi di architetti e ingegneri, ospita oggi anche archivi d'impresa e del design. Vi si conservano circa sessanta archivi dei più importanti architetti e ingegneri italiani: fondi archivistici di grande rilevanza, con materiali spesso inediti, che completano e integrano le fonti per la storia dell’architettura e dell’urbanistica presenti i altri fondi conservati dall'Istituto.
Nel 2018, nel 70° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, l’artista Michelangelo Pistoletto ha donato all’Archivio centrale dello Stato un’installazione, Al Passo della Costituzione, che collega il corpo centrale dell’edificio con la sua ala laterale, “una virgola postmoderna tra i marmi bianchi e il travertino, che come la Costituzione ha uno sguardo rivolto al domani”.
Riferimenti bibliografici
L’Archivio centrale dello Stato 1953-1993, a cura di M. Serio, Ministero per i beni culturali e ambientali – Ufficio centrale per i beni archivistici, 1993 (Pubblicazione degli archivi di Stato, Saggi 27)
Memorie della nazione. L'Archivio centrale dello Stato 2015-2018, a cura di M. Modolo, M. L. Sagù, De Luca Editori d’Arte, 2020