Archivio Centrale dello Stato

Sala delle Raccolte speciali (DOCUMENTAZIONE DESECRETATA)

La sala, situata al secondo piano dell'Istituto, consente la consultazione della documentazione desecretata in seguito alle Direttive Prodi, Renzi, Draghi.

 

La sala, situata al secondo piano dell'Istituto, riceve esclusivamente su appuntamento - scrivendo a: acs.salaaraldica@cultura.gov.it o telefonando al n. +39 06 54548.530 - e consente la consultazione della documentazione desecretata.

 

Il nucleo documentale delle Raccolte speciali comprende la documentazione cartacea e digitalizzata acquisita in conformità alle direttive Prodi (2008), Renzi (2014) e Draghi (2021), nonché quella relativa alla documentazione del Ministero dell’Interno prodotta dalla Divisione affari riservati della Pubblica Sicurezza sequestrata nel 1996 dalla Digos di Roma presso il deposito VECA di Circonvallazione Appia n. 50 e successivamente versata all'Archivio Centrale dello Stato, in circa settecento faldoni, il 14 luglio 2017. Una cospicua parte di questa documentazione fu oggetto di esame da parte di diverse Procure in relazione ai numerosi processi sui tanti “misteri” legati a stragi e atti di terrorismo.
Tale documentazione è ripartita in tre nuclei: Affari riservati (archivio Russomanno) [1957-1981]; Servizio informativo e gruppi operativi [1963-1987], Squadra investigativa – A3 [1966-1991].

NORME DI CONSULTABILITA' E RISERVATEZZA

A tale documentazione si applicano le norme in materia di consultabilità come stabilite nel Codice dei beni Culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). In particolare, poiché tutti i documenti versati, anche se di data molto recente, sono stati accuratamente valutati dai soggetti versanti e nel caso declassificati, ai fini della sicurezza dello Stato essi non hanno più carattere riservato e quindi sono liberamente consultabili. In questo senso si è espressa anche la Commissione consultiva per le questioni inerenti alla consultabilità degli atti d’archivio riservati operante presso il Ministero dell’Interno.
Qualche cautela è invece opportuna per la tutela della riservatezza e della sicurezza delle persone. Pertanto, nel caso in cui all’atto del versamento sia segnalata la presenza di documenti contenenti dati e/o informazioni da tutelare sotto questo profilo, la consultazione avviene secondo le norme in vigore, le quali prevedono l’oscuramento di tali dati o, nel caso ciò non sia possibile, la richiesta di autorizzazione alla loro consultazione da parte della Commissione sopra citata.
Ne consegue che anche il rilascio di copie dei documenti versati, o la loro diffusione, non può che tener conto di tale esigenza.
Tale documentazione può essere consultata unicamente in formato digitale, attraverso una banca dati alla quale si può accedere dopo il rilascio di credenziali personali (username e password). La documentazione non può essere riprodotta con mezzi propri. Per gli utenti che ne richiedano la riproduzione, l’Istituto provvederà a consegnare le copie esclusivamente in formato analogico, previo pagamento e solo dopo il dovuto controllo ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 e del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali, non prima di 30 giorni lavorativi.

 

 

In merito a questa documentazione è bene precisare che:

  • la declassifica di documenti e informazioni ricade interamente nella sfera di competenza e responsabilità dell’autorità che l’ha disposta. Infatti, l’art. 19, comma 2, del Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 novembre 2015, n. 5 , prevede che la “declassifica di un’informazione è disposta dall’autorità che ha apposto la classifica ai sensi dell’articolo 42, comma 2, della legge [124/2007], o da altro soggetto che, a richiesta, sia stato dalla stessa a ciò autorizzato. L’Autorità nazionale per la sicurezza nella generalità dei casi e gli organi di sicurezza di un’amministrazione o ente sovraordinati a quello che ha originato l’informazione, possono disporre la variazione o l’eliminazione della classifica di segretezza attribuita alla medesima da un’autorità sottordinata”;
  • la gestione documentale di tutti i documenti classificati, ivi comprese le operazioni di selezione, è di competenza esclusiva di quel complesso di soggetti – centrali, periferici, di enti e operatori economici – che la normativa riconduce all’Ufficio centrale per la segretezza (UCSe). L’Ufficio centrale per la segretezza (UCSe), istituito presso il DIS, svolge funzioni direttive, consultive, di coordinamento e controllo in materia di tutela amministrativa del segreto di Stato e delle classifiche di segretezza.

Responsabile:
Simona Greco
+39 06 54548426
+39 06 54548530
acs.salaaraldica@cultura.gov.it

Ultimo aggiornamento 30 Ottobre 2024, 16:27