La pubblicazione delle lettere di Benito Mussolini a Clara Petacci durante i seicento giorni della repubblica di Salò costituisce per la ricerca storica un evento eccezionale. Scritte tra il 10 ottobre 1943 e il 18 aprile del 1945, la maggior parte delle lettere di Mussolini, pur di carattere personae, contiene i riferimenti alla vicende politiche e militari di quel periodo sino ad oggi sconosciute.
“Cara, comincio col dirti: per la giovinezza che m’hai dato, per la fedeltà che mi hai portato, per le torture che hai coraggiosamente sopportato, durante il periodo più nero della storia italiana, io ti amo, come nel 1936-39, come nel 1940, come sempre.” Con questa dichiarazione d’amore, del 10 ottobre 1943, inizia la prima delle 318 lettere che Benito Mussolini invierà quasi ogni giorno a Clara Petacci fino al 18 aprile 1945, data dell’ultima missiva. L’epistolario, che coincide sostanzialmente con il periodo della Repubblica Sociale Italiana, viene qui pubblicato integralmente per la prima volta, la cui portata va ben oltre il mero contenuto delle carte e riguarda piuttosto il significato dell’ultima esperienza politica di Mussolini. Di estrema importanza per la ricerca storica e ricostruire il clima all’interno del partito fascista repubblicano, le lettere rivestono un interesse anche per i non specialisti, poiché chiariscono l’atteggiamento del duce nell’ultima fase della sua vita e ne mostrano il lato intimo e umano: il sentire di un uomo che, rendendosi conto della tragedia del Paese e del suo fallimento personale, si rifugia in quello che, almeno secondo queste carte, sembra essere rimasto l’unico elemento positivo della sua vita, l’amore per una donna. Dopo una lunga vicenda legale, iniziata nel 1950 con il ritrovamento e l’acquisizione da parte dello Stato del fondo Petacci, l’Archivio Centrale dello Stato pubblica l’edizione scientifica delle lettere.
A Clara, Tutte le lettere a Clara Petacci. 1943-1945, a cura di Luisa Montevecchi, ed. Mondadori Electa, 2021