Archivio Centrale dello Stato

#donneinarchivio – Le donne della Costituente

Per la rubrica #donneinarchivio, dedicata alle figure femminili presenti nelle carte d’archivio, ci concentriamo oggi non su un’unica figura femminile, ma su donne di un’intera classe politica.
Nonostante provengano da diversi partiti politici e siano cresciute con differenti convinzioni e idee, queste donne sono accomunate da una  grande passione per la politica, da uno spiccato spirito di sacrificio e dalla volontà di risolvere problemi e questioni legate al mondo femminile e alla posizione sociale delle donne.

Le donne in Parlamento

Il 2 giugno 1946 il suffragio universale porta per la prima volta le donne in Parlamento.
Nell’elezione per l’Assemblea costituente, su un totale di 556 deputati, vengono elette 21 donne: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque.
Per la maggior parte di loro, la partecipazione alla Resistenza è stata l’esperienza determinante, pensiamo ad esempio a Teresa Mattei, Nilde Iotti, Angela Gotelli, Laura Bianchini e altre. Alcune di loro hanno vissuto la clandestinità durante il regime fascista, altre non hanno completato gli studi perché non potevano permetterselo. Emblematico è il caso della marchigiana Adele Bei, terza di 11 figli, che a 12 anni lascia la scuola per fare la bracciante e contribuire al bilancio familiare.
Ognuna di esse partecipa alla fondazione della nuova Repubblica democratica e, nonostante la differente posizione dei rispettivi partiti, fece spesso causa comune su temi riguardanti l’emancipazione femminile.

Verso la riforma del diritto di famiglia

Le elette, cinque delle quali furono designate nella Commissione dei 75 che aveva il compito di elaborare la Costituzione, si spendono dunque per fissare il principio di uguaglianza nell’articolo 3 della Carta (“tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione…”), rafforzato e specificato dagli articoli 29 (“il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi”) e 37 (“la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”).
Sono questi risultati fondamentali perché a partire da lì sarà possibile la riforma del diritto di famiglia cui si arriverà nel 1975, promossa da Nilde Iotti e raggiunta grazie al lavoro collettivo con altre parlamentari, tra le quali la collega di partito Giglia Tedesco e la democristiana Maria Eletta Martini.

La lista completa

I loro nomi sono un esempio di impegno per le generazioni a venire.
Ve li riportiamo di seguito:

Adele Bei
Bianca Bianchi
Laura Bianchini
Elisabetta Conci
Maria De Unterrichter Jervolino
Filomena Delli Castelli
Maria Federici
Nadia Gallico Spano
Angela Gotelli
Angela Maria Guidi Cingolani
Leonilde Iotti
Teresa Mattei
Angelina Livia Merlin
Angiola Minella
Rita Montagnana Togliatti
Maria Nicotra Fiorini
Teresa Noce Longo
Ottavia Penna Buscemi
Elettra Pollastrini
Maria Maddalena Rossi
Vittoria Titomanlio

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Data:
3 Ottobre 2022