Archivio Centrale dello Stato

La pianta di Roma della Fototipia Danesi (1934)

PORTUENSE – foglio n° 21

“Alme Sol, nihil possis urbe Roma visere maius”
O Sole fecondo, non vedrai nessuna cosa al mondo più grande di Roma
Orazio, Carmen Saeculare

Presso la Biblioteca dell’Istituto è consultabile una preziosa pianta della città eterna, pubblicata dalla Fototipia Danesi, A. Marino – M. Gigli editori nel 1934 e pervenuta in sede nel luglio 2017,  su donazione dell’Ing. Mauro Marangoni.
La Fototipia Danesi (1839-1979) è stata una rinomata società attiva dagli inizi dell’Ottocento nel campo della riproduzione, in particolare fotografica, come indica la Giuda Monaci del 1871 che l’Archivio centrale conserva presso la Sala di studio. La ditta di Michele Danesi (1809-1887), pittore, litografo e poi fotografo di origine napoletana, apre a Roma nel 1939 uno stabilimento litografico. Con l’avvento della fotografia, specie nel periodo del collodio umido (dal 1851), la ditta sperimenta la tecnica quale surrogato del disegno preparatorio, con il vantaggio di riduzione dei tempi di produzione e una conseguente diminuzione dei prezzi di vendita al pubblico.
A Michele Danesi e ai figli Cesare e Camillo, si deve la messa a punto nel 1869 del sistema fotolitografico (poi chiamato fototipia), di grande e raffinata qualità nella resa dei grigi e per questo particolarmente adatto alla riproduzione di opere come ritratti, vedute ed oggetti. Il procedimento inventato, che permette una riproduzione oggettiva, meccanica e seriale dell’immagine in cui niente viene lasciato alla soggettività dell’artista, porta lo Stabilimento Danesi a specializzarsi nelle esecuzioni aumentando il mercato delle stampe e delle fotolitografie, e dal 1880 anche delle cartoline postali illustrate.

La pianta di Roma della Fototipia Danesi custodita in Archivio, il cui rapporto è 1:4000, è divisa in 30 tavole, le cui misure sono 480×630 mm, più un foglio di unione.

 

Foglio d’unione

 

Galleria

Data:
20 Aprile 2023