L’Archivio centrale dello Stato ha recentemente pubblicato e ampliato online tre fondi relativi alla documentazione conservata in Istituto sulla Prima guerra mondiale, qui di seguito elencati:
Tribunali militari territoriali di guerra della Prima guerra mondiale
(Tribunali di Durazzo, Genova, La Maddalena, Piazza marittima di Pola, Rodi, Sala Consilina, Zara), 48 volumi, per un totale di circa 10.000 documenti.
La documentazione è stata digitalizzata e resa disponibile sulla piattaforma di ricerca dell’Istituto insieme alle descrizioni archivistiche, grazie al finanziamento erogato dal “Progetto degli Archivi di Stato per la digitalizzazione della documentazione attinente alla Prima Guerra mondiale e degli archivi della Resistenza” (compreso nel piano di ripartizione degli utili di gestione realizzati dalla Arcus S.p.a. – nel 2016 fusa per incorporazione nella Ales S.p.a. – approvato con d.m. 14 gennaio 2015, poi integrato con d.m. 28 aprile 2015).
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Ministero dell’interno. Direzione generale pubblica sicurezza. Divisione affari generali e riservati.
Categorie permanenti. A5G, Prima guerra mondiale: 57230 documenti, per un totale di circa 100.000 immagini.
Il progetto per questo fondo ha previsto l’informatizzazione dell’inventario, inizialmente realizzato dall’archivista Mario Missori nel 1976, e proseguito con la digitalizzazione delle carte.
La categoria dell’inventario in cui è stato assegnato questo fondo, la A5G, era annuale e riguardava le “Notizie dall’estero“. In essa veniva classificata la documentazione riguardante l’attività politica all’estero, suddivisa in fascicoli intestati ai vari Stati o ad argomenti particolari. Era naturale, pertanto, che documenti contenenti notizie sull’imminente conflitto mondiale venissero classificati e conservati in questa categoria. Subito dopo lo scoppio delle ostilità, però, per affinità, si ritenne opportuno raccogliere nella A5 non solo le “pratiche” che riguardavano l’estero, ma anche buona parte di quelle riflettenti l’attività politica, l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato in Italia, in relazione alla guerra, ossia la battaglia politica in atto nel paese sull’intervento o meno dell’Italia nel conflitto. Ne risultò un aumento di documentazione talmente elevato che la categoria “A5” fu, per motivi di praticità, tolta dall’ambito dell’archivio corrente del 1914 e, in pratica, trasformata in “permanente” per tutta la durata del conflitto. E poiché ormai vi veniva raccolta tutta la documentazione che, direttamente o indirettamente, era inerente alla guerra, alla sua denominazione venne aggiunta una “G”, che stava appunto per “Guerra”.
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Fondo Piero Bolzon
(58 buste, 13 scatole, 2284 fotografie).
Il fondo raccoglie le carte professionali e private del giornalista e politico Piero Bolzon. La documentazione ripercorre l’attività politica e i principali interessi culturali di Piero Bolzon; le carte evidenziano sia uno sviluppo del suo pensiero politico a partire dal periodo argentino fino alla fine della Seconda guerra mondiale sia le numerose iniziative in campo artistico portate avanti nel corso della sua vita.
Nel fondo si conserva anche la documentazione relativa alla Prima guerra mondiale, a cui Bolzon prese parte sin dal 1915. Piero Bolzon combatté nelle file del 14º Reggimento fanteria “Pinerolo”, prima di passare alla specialità Arditi, dove conseguì il grado di capitano in forza al 137° Reggimento fanteria della Brigata “Barletta”. Di quella tragica esperienza, Bolzon ha conservato documenti eccezionali come fotografie e disegni dalla trincea.
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