Archivio Centrale dello Stato

Digital library dell’ACS

12 Luglio 2022

È stata inaugurata, a luglio 2022, la Digital library ACS, la piattaforma per la consultazione online della documentazione digitalizzata conservata dall’Istituto, che semplifica e amplia l’accesso al patrimonio documentale, rendendo disponibili, per la ricerca a distanza, circa 335 inventari della sala studio (1.500 entro la fine di agosto), sfogliabili e ricercabili parola per parola grazie allo standard hOCR.

“La Digital library inaugura l’era digitale dell’Archivio centrale, potenziando il servizio al pubblico e l’accesso alle fonti”, spiega il Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale. “La piattaforma permette la consultazione di migliaia di inventari e documenti digitalizzati, e grazie ad un’integrazione con il nuovo sistema informativo automatizzato della Sala di studio, consentirà la prenotazione del materiale archivistico direttamente da remoto, con il pc o con lo smartphone. L’intero progetto si basa su tecnologie di ultima generazione, come lo standard hOCR, che consente il riconoscimento e la ricerca di un testo digitalizzato tramite l’intelligenza artificiale”.

La Teca digitale ACS, che attualmente consente di consultare in pochi click i 335 inventari cartacei della Sala di studio dal testo integralmente interrogabile, circa 50.000 fotografie provenienti da archivi e serie fotografiche, tra cui alcuni di nuova pubblicazione, quali gli album fotografici di Italo Balbo, di Giovanni Gronchi e del Ministero dell’interno, e più di 200 manifesti di propaganda politica, si arricchirà progressivamente di nuovi contenuti digitali.

La Digital library rappresenta un importante avanzamento verso la piena accessibilità della documentazione e, integrandosi con il sistema automatizzato della Sala di studio e con il nuovo sito web dell’Archivio centrale dello Stato, potenzia il servizio al pubblico e garantisce una maggiore consultabilità delle fonti. Infatti, attraverso la scelta di un argomento, di un fondo, di un soggetto produttore o di un periodo storico, è così possibile accedere a contenuti liberamente visualizzabili, scaricabili e riutilizzabili per fini di studio e ricerca. Si tratta di migliaia tra documenti, fotografie e manifesti nel formato interoperabile IIIF. Inoltre, mediante l’iscrizione alla piattaforma, è possibile salvare il proprio percorso di ricerca su liste personalizzate visibili solo dall’autore. La Digital library è inoltre collegata al sistema informativo archivistico e alla guida ai fondi, che consente di conoscere l’intero patrimonio conservato (anche non digitalizzato), fornendo tutti gli elementi di contesto.

La Digital library si arricchirà progressivamente di nuovi contenuti digitali.

Entro la fine di agosto 2022 verrà conclusa la pubblicazione degli inventari della Sala studio e contestualmente pubblicate più di 1.500.000 immagini di archivi digitalizzati come l’Allied Control Commission (ACC) e le immagini della Raccolta ufficiale delle Leggi e dei decreti dello Stato dall’1861 al 1932 (attualmente pubblicata solo sul sito del Senato). Entro la fine del 2022 verranno pubblicati online i documenti provenienti da alcuni progetti in corso, come le 10.000 sentenze dei Tribunali militari territoriali di guerra della Prima guerra mondiale e gli 85 registri degli Internati militari italiani (IMI) relativi al 1945 versati dal Ministero della Difesa. Saranno inoltre rese disponibili le digitalizzazioni di progetti pregressi, tra i quali gli Archivi dell’Istituto per la ricostruzione industriale (IRI), le carte del Ministero dell’Interno, categoria A5G – Prima guerra mondiale, i marchi e modelli dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, la documentazione della Mostra della rivoluzione fascista, le serie fotografiche di archivi di personalità della politica, della cultura, dell’architettura e dell’arte tra cui Ugo Brusati, Osvaldo Civirani, Maria Elisabetta Chambers, Ettore Ferrari, Giuseppe Emanuele Modigliani, Riccardo Morandi, Luigi Moretti e molti altri.

A partire dal mese di luglio 2024 la Teca digitale ACS si arricchirà di nuova documentazione digitalizzata, relativa al progetto “Made in Italy“, lanciato nel 2023 da ACS con l’obiettivo di celebrare e preservare le eccellenze italiane attraverso l’archiviazione entro la fine del 2025 di ben 500.000 nuove immagini, che riguarda i brevetti italiani. Si tratta dei primi 11.000 fascicoli di brevetto di modello dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che coprono il periodo storico tra il 1874 e il 1934. La pubblicazione di questi fascicoli aprirà le porte alla consultazione agevole di una vasta gamma di modelli, spaziando dall’utilità alla moda e al design italiani, con la comodità di un solo click.

L’ambizioso obiettivo prevede inoltre di digitalizzare e pubblicare entro la fine del 2025 ulteriori 500.000 immagini, ampliando così considerevolmente il patrimonio accessibile attraverso la Teca digitale. Questo nuovo contenuto includerà i primi 60.000 fascicoli di modello, 60.000 disegni e fotografie dell’Archivio Stile Bertone, 20.000 fotografie provenienti dall’archivio della Direzione Generale Antichità e Belle Arti, 20.000 immagini dell’archivio degli archeologi Edoardo e Guglielmo Gatti, e infine 30.000 fascicoli relativi alle sale cinematografiche italiane, conservati nell’archivio della Direzione Generale Spettacolo.

La Digital Library in costante aumento di contenuti digitali

A giugno 2024 verrà ultimata la pubblicazione di tre fondi relativi alla documentazione conservata in Istituto sulla Prima guerra mondiale:

  • Tribunali militari territoriali di guerra della Prima guerra mondiale (Tribunali di Durazzo, Genova, La Maddalena, Piazza marittima di Pola, Rodi, Sala Consilina, Zara), 48 volumi, per un totale di circa 10.000 documenti.
    La documentazione verrà digitalizzata e resa disponibile sulla piattaforma di ricerca dell’Istituto insieme alle descrizioni archivistiche, grazie al finanziamento erogato dal “Progetto degli Archivi di Stato per la digitalizzazione della documentazione attinente alla Prima Guerra mondiale e degli archivi della Resistenza” (compreso nel piano di ripartizione degli utili di gestione realizzati dalla Arcus S.p.a. – nel 2016 fusa per incorporazione nella Ales S.p.a. – approvato con d.m. 14 gennaio 2015, poi integrato con d.m. 28 aprile 2015).

Per consultare la documentazione relativa, clicca QUI

  • Ministero dell’interno. Direzione generale pubblica sicurezza. Divisione affari generali e riservati.
    Categorie permanenti. A5G, Prima guerra mondiale: 57230 documenti, per un totale di circa 100.000 immagini.
    Il progetto per questo fondo prevede l’informatizzazione dell’inventario, inizialmente realizzato dall’archivista Mario Missori nel 1976, che verrà proseguito con la digitalizzazione delle carte. La categoria dell’inventario in cui è stato assegnato questo fondo, la A5G, era annuale e riguardava le “Notizie dall’estero“. In essa veniva classificata la documentazione riguardante l’attività politica all’estero, suddivisa in fascicoli intestati ai vari Stati o ad argomenti particolari. Era naturale, pertanto, che documenti contenenti notizie sull’imminente conflitto mondiale venissero classificati e conservati in questa categoria. Subito dopo lo scoppio delle ostilità, però, per affinità, si ritenne opportuno raccogliere nella A5 non solo le “pratiche” che riguardavano l’estero, ma anche buona parte di quelle riflettenti l’attività politica, l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato in Italia, in relazione alla guerra, ossia la battaglia politica in atto nel paese sull’intervento o meno dell’Italia nel conflitto. Ne risultò un aumento di documentazione talmente elevato che la categoria “A5” fu, per motivi di praticità, tolta dall’ambito dell’archivio corrente del 1914 e, in pratica, trasformata in “permanente” per tutta la durata del conflitto. E poiché ormai vi veniva raccolta tutta la documentazione che, direttamente o indirettamente, era inerente alla guerra, alla sua denominazione venne aggiunta una “G”, che stava appunto per “Guerra”.

Per consultare la documentazione relativa, clicca QUI

  • Fondo Piero Bolzon
    (58 buste, 13 scatole, 2284 fotografie).
    Il fondo raccoglie le carte professionali e private del giornalista e politico Piero Bolzon. La documentazione ripercorre l’attività politica e i principali interessi culturali di Piero Bolzon; le carte evidenziano sia uno sviluppo del suo pensiero politico a partire dal periodo argentino fino alla fine della Seconda guerra mondiale sia le numerose iniziative in campo artistico portate avanti nel corso della sua vita. Nel fondo si conserva anche la documentazione relativa alla Prima guerra mondiale, a cui Bolzon prese parte sin dal 1915. Piero Bolzon combatté nelle file del 14º Reggimento fanteria “Pinerolo”, prima di passare alla specialità Arditi, dove conseguì il grado di capitano in forza al 137° Reggimento fanteria della Brigata “Barletta”. Di quella tragica esperienza, Bolzon ha conservato documenti eccezionali come fotografie e disegni dalla trincea.

 

La Digital library è consultabile ai seguenti link:
https://patrimonioacs.cultura.gov.it/
https://tecadigitaleacs.cultura.gov.it/

 

Data:
11 Luglio 2022