Archivio Centrale dello Stato

In occasione del 225° anniversario del Tricolore pubblichiamo il Decreto legislativo presidenziale n. 1 del 19 giugno 1946, conservato in ACS nel fondo Raccolta Ufficiale delle leggi e dei decreti.

Il Decreto legislativo presidenziale, che stabilisce la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata poi dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947, cita, all’art. 8: “Fino a quando non venga diversamente deliberato dall’Assemblea Costituente, la bandiera nazionale è formata da un drappo rettangolare, distinto verticalmente in tre sezioni eguali, rispettivamente dei colori verde, bianco e rosso. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell’ordine anzidetto, in guisa che il verde sia aderente all’inferitura”.

Usata quale simbolo di giustizia, uguaglianza e libertà durante le insurrezioni mazziniane in nome dell’unità nazionale, il tricolore italiano nacque come bandiera militare nel 1796, per distinguere il contingente italiano all’interno dell’esercito di Napoleone, nelle repubbliche Cispadana e Cisalpina; fu adottata poi, nel 1797 a Reggio Emilia, come bandiera della Repubblica Cispadana. Nel 1848 diventa ufficialmente la bandiera del Regno di Sardegna iniziando a sventolare, con lo stemma dei Savoia al centro, nella sede del Senato Subalpino di Torino. É dopo la proclamazione del Regno d’Italia, il 17 marzo 1861, che il tricolore è di fatto la bandiera ufficiale, ma manca ancora un riconoscimento legislativo che ne stabilisca con precisione le caratteristiche. Fa chiarezza la Legge 24 dicembre 1925, n. 2264 che impone che il vessillo debba avere al centro lo stemma della corona reale oltre ai tre colori verde, bianco e rosso.

Con l’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948, si esclude lo stemma sabaudo e l’elezione della bandiera tricolore a simbolo della nuova Italia repubblicana diventa ufficiale.