Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità 2021
“Condivido l’augurio che la Commissione plenaria nella seduta conclusiva del 29 gennaio non muova obiezioni, contando, anche in quella occasione, sul Suo personale intervento – che considero determinante – e su quello dei colleghi giuristi al fine di assicurare ai disabili ed alle loro famiglie una migliore qualità di vita nel nostro Paese”.
Così scriveva già il 27 gennaio 1985 la prof.ssa Maria Rita Saulle, docente di Diritto internazionale e allora membro UNESCO (Commissione italiana Diritti Umani), in risposta all’on. Aldo Bozzi, presidente della Commissione parlamentare per le Riforme istituzionali. L’approvazione di un suo emendamento per le pari opportunità dei disabili, costituiva un importante tassello di una battaglia difficile, portata avanti tenacemente dalla giurista per un ventennio anche a livello internazionale con una proposta avanzata all’ONU nel 1987 per la redazione di una Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, alla base di un progetto italiano da lei coordinato da depositare alle Nazioni Unite.
Un lungo cammino per i diritti conclusosi il 13 dicembre 2006 con l’approvazione da parte dell’Assemblea generale ONU di una Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD) in 50 articoli che recepiva molte delle norme presenti nella prima stesura della prof.ssa Saulle. Questo «primo atto internazionale obbligatorio del XXI secolo in materia di diritti umani» – così come è definito dalle Nazioni Unite – stilato anche con l’aiuto e l’impegno di varie associazioni non governative di disabili, fu aperto alla ratifica e adesione degli Stati a partire dal 30 marzo 2007. Nell’archivio di Maria Rita Saulle – che dal 2005 fu anche giudice costituzionale – da lei donato, ancora vivente, all’Archivio centrale dello Stato, sono sedimentati molti materiali preparatori di questa Proposal for the text of an International Convention on the Full and Equal Enljoyment of all Human Right and Fundamental Freedoms by Persons with Disability. Tra questi si segnala la traduzione italiana della Convenzione 2006, curata dalla giurista e pubblicata dal Ministero degli Affari Esteri nel marzo 2007 (ACS, Archivio Maria Rita Saulle, b.40).
Snodo significativo fu l’istituzione nel 1992, per risoluzione dell’ONU, della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità – da celebrarsi ogni anno il 3 dicembre – volta a promuoverne l’inclusione e a combattere ogni forma di discriminazione. In particolare, riguardo i beni culturali, la Giornata mira a incentivare un’accessibilità senza barriere ai luoghi e ai contenuti della cultura.
Per la ricorrenza 2021, lanciata dallo slogan “Un giorno all’anno, tutto l’anno”, l’Archivio centrale dello Stato presenta, nell’ambito di un più vasto piano di restyling dei suoi spazi, un progetto volto alla riqualificazione dei tre cortili interni (o chiostrine) della sua sede monumentale, da anni in stato di totale abbandono. Affidataria dei lavori e ideatrice e promotrice del progetto è la Cooperativa sociale Ro.D.A., costituita nel 2019 per assicurare il diritto dei ragazzi disabili a una vita indipendente tramite reali opportunità di integrazione sociale e lavorativa.
La progettazione delle aree verdi del quartiere EUR è in parte l’esito dell’attività di pianificazione dell’Esposizione Universale di Roma del 1942 che aveva assegnato al verde un ruolo di primo piano. Il piano regolatore generale del progetto aveva infatti identificato per il “verde” – sorta di quinta scenica atta a mettere in risalto i grandi padiglioni architettonici costruiti ad hoc – una destinazione fondamentale nella composizione scenografica e funzionale dell’area espositiva. Nell’organizzazione originaria dell’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma era stato istituito, nel 1937, il Servizio Architettura, Parchi e Giardini, coordinato dall’architetto Marcello Piacentini, con il compito di progettare la distribuzione delle essenze arboree e provvedere alla messa a dimora degli alberi ad alto fusto, riuniti in aree boschive o allineati lungo i viali, ma anche delle numerose decorazioni floreali che ornavano i parchi. I lavori, interrotti a causa degli eventi bellici, ripresero negli anni ’50 in previsione delle Olimpiadi di Roma del 1960, grazie al contributo tecnico dell’arch. Raffaele De Vico, già chiamato come consulente nel 1943.
Proprio nell’archivio dell’E42, conservato presso l’Archivio centrale dello Stato, si trova uno schizzo assonometrico del 1939 che ci restituisce l’aspetto originario della sistemazione a giardino delle tre chiostrine interne all’edificio laterale del complesso monumentale, progettato dagli architetti De Renzi, Figini e Pollini per ospitare la Mostra delle Corporazioni, oggi sede dell’Archivio centrale dello Stato.
Ciò che colpisce del disegno delle aree verdi mai realizzate, è il fatto che fosse previsto un piano di sistemazione unitario, organico e coerente, che metteva in comunicazione i tre cortili interni. Era addirittura contemplata una fontana da cui aveva origine un corso d’acqua artificiale dall’andamento sinuoso che attraversava le tre chiostrine fino a sfociare in un bacino rettangolare all’estremità di quella destra. Il corso d’acqua era attraversato da un sentiero, anch’esso dall’andamento curvilineo, punteggiato da alberi piantati ai vertici dei cortili.
Non sappiamo quanto sia tecnicamente praticabile oggi una soluzione di questo genere e non è tra gli obiettivi prioritari del progetto in corso. Se è vero che per i giovani con disabilità l’attività di giardinaggio, oltre a un concreto inserimento nel mondo lavorativo, costituisce un percorso individuale di formazione, integrazione e socializzazione, il loro contributo alla valorizzazione di questi spazi verdi ha senza dubbio ricadute positive anche sulla collettività. Grazie a loro questi piccoli, preziosi giardini nascosti saranno di nuovo fruibili, da “vivere” senza barriere per tutti.
Vogliamo condividere il video di presentazione del progetto realizzato dalla Cooperativa sociale Ro.D.A, sottotitolato per i non udenti.
Si avvisa l’utenza che il prossimo mercoledì 19 marzo il museo dell’Archivio LO SCRIGNO DELLA MEMORIA, sarà chiuso al pubblico per motivi istituzionali.
Il museo riaprirà giovedì 20 marzo con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15,30 alle 17.00
Ci scusiamo per il disagio.
EMERGENZA COVID19 - AVVISO DI CHIUSURA AL PUBBLICO
In ottemperanza a quanto indicato dall’art. 1, co. 9 lett. r del DPCM del 3 novembre 2020, a partire da domani 6 novembre i servizi al pubblico dell’Archivio centrale dello Stato rimarranno chiusi.
Resteranno comunque attivi i servizi di consulenza per corrispondenza.
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