Il carteggio di Leone Piccioni su e con Giuseppe Ungaretti all’ACS
Nel mese di febbraio 2023, l’Archivio Centrale dello Stato ha ricevuto il versamento di un nuovo nucleo documentale del Fondo Piccioni, che arricchisce ulteriormente la documentazione già versata nel 2019 dalla famiglia del critico letterario Leone Piccioni.
Questa nuova sezione del Fondo comprende materiali inediti di straordinario valore: manoscritti autografi di Giuseppe Ungaretti, dattiloscritti annotati, bozze di stampa con correzioni autografe, corrispondenza, oltre a materiale iconografico, audiovisivo e numerosi volumi con dediche manoscritte, che testimoniano in modo diretto e profondo il rapporto intellettuale e umano tra Piccioni e Ungaretti, in particolare nel lavoro svolto insieme per la nascita de “La Terra Promessa”, opera curata da Piccioni per Mondadori nel 1950.
“Come un figlio per me…”, scrive in una dedica Ungaretti a Leone, suo allievo all’Università di Roma e suo prezioso collaboratore. Il Fondo Piccioni-Ungaretti è composto anche di carte inedite, che documentano l’officina del poeta in stretta collaborazione con il suo allievo, al quale è legato da profondo affetto e che ha prescelto come suo esegeta.
Leone Piccioni, personaggio di riferimento nel panorama culturale italiano, è stato giornalista, scrittore e critico letterario, dirigente Rai: per la sua lunga attività e per l’intensa esperienza di letterato a contatto con le figure più significative e suggestive del secondo Novecento, è considerato tra le figure più importanti del mondo della cultura italiana contemporanea e tra i maggiori interpreti e studiosi della poesia ungarettiana.
Il versamento si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione dell’archivio di Leone Piccioni avviato nel 2019, quando vennero acquisiti i 190 carteggi da lui intrattenuti con importanti figure della cultura italiana ed europea, tra cui proprio il carteggio Piccioni–Ungaretti. Insieme agli epistolari acquisiti, una parte significativa della biblioteca personale del critico, composta da 4.150 volumi, oggi riordinati e consultabili, è stata donata dagli eredi Gloria e Giovanni Piccioni all’Archivio.
“Con l’acquisizione di questi straordinari documenti di archivio” – spiega il Direttore Generale dott. Andrea De Pasquale – “l’Istituto ha ulteriormente arricchito il Fondo Leone Piccioni (1925-2018), che raccoglie la corrispondenza che il critico letterario ha intrattenuto con i più importanti personaggi della cultura italiana del Novecento, contribuendo a costituire uno straordinario corpus di fonti per conoscere e studiare sia l’opera del poeta dell’Allegria, sia la rilevante carriera di critico letterario di Leone Piccioni e le attività dedicate interamente alla cultura e alla sua diffusione”.
“Ci è stata subito evidente l’importanza di proseguire con il Fondo Piccioni-Ungaretti i versamenti delle carte di nostro padre all’Archivio Centrale dello Stato – spiegano Gloria e Giovanni Piccioni – poiché necessariamente doveva ‘dialogare’ con il carteggio intercorso tra lui e Giuseppe Ungaretti, già custodito in questo Archivio, prestigiosa istituzione che da subito ha accolto con vivo interesse questi documenti. Vogliamo perciò esprimere la nostra gratitudine ai funzionari e al sovrintendente Andrea De Pasquale, nella certezza che il riordino e la conservazione dei carteggi e dell’intero Fondo Piccioni possa diffondere l’interesse per la poliedricità del magistero di nostro padre”.
Entro il 2025, anno del centenario, gli epistolari verranno digitalizzati grazie a un progetto di valorizzazione realizzato attraverso l’Art Bonus e resi disponibili per la consultazione. Analoga disponibilità digitale è prevista entro la fine dello stesso anno anche per il nucleo documentale Piccioni-Ungaretti.
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Data:
11 Novembre 2023
Archivio Centrale dello Stato