Archivio Centrale dello Stato

Lo sviluppo e la promozione dell’edilizia sociale: il fondo ISES – Istituto per lo sviluppo dell’edilizia sociale

L’ISESIstituto per lo sviluppo dell’edilizia sociale ha svolto un ruolo cruciale e significativo nello sviluppo e nella promozione dell’edilizia sociale nel paese, un settore particolarmente importante in Italia, dove la crisi abitativa ha rappresentato una sfida persistente per molte famiglie. Istituito con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la costruzione di alloggi accessibili per le persone a basso reddito o in situazioni di disagio abitativo, l’ISES fu fondato con la legge n.133 del 15 febbraio 1963, (sottoposto alla vigilanza del Ministero dei lavori pubblici), in seguito alla soppressione del comitato UNRRA – CASAS, di cui riassume le competenze: quest’ultimo fu creato, infatti, nell’immediato dopoguerra per la realizzazione di programmi edilizi ed assistenziali per i paesi usciti gravemente danneggiati dalla Seconda guerra mondiale. L’Italia venne ammessa al comitato nel 1946 a seguito degli Accordi di Roma (D.Lgs. 23 giugno 1946, n. 74), stipulati tra il Governo italiano e la “Cooperative for American Remittances to Europe Inc.”, che culminò con il D.P.C.M. del 19/12/1947.
Negli anni di attività l’ISES ha lavorato a stretto contatto con il Governo, enti locali e associazioni, per identificare le aree in cui era necessario intervenire e sviluppare progetti abitativi adeguati, garantendo, – attraverso una pianificazione su scala nazionale attentamente studiata, concentrata non solo sulla costruzione di nuove residenze, ma anche sulla ristrutturazione di edifici esistenti e sulla fornitura di servizi a supporto delle comunità – l’accessibilità e la qualità abitativa a coloro che ne avessero avuto bisogno.

Il Fondo ISES  contiene immagini relative alle costruzioni di immobili realizzate o in fase di realizzazione in tutto il territorio delle penisola.

Il ruolo dell’ISES

Il ruolo svolto dall’Istituto per lo sviluppo dell’edilizia sociale è ritenuto determinante per aver:

    • promosso l’accesso all’abitazione sostenendo l’edilizia residenziale pubblica, garantendo la possibilità di un numero maggiore di alloggi dignitosi e accessibili e a costi contenuti per persone a basso reddito;
    • attuato l’innovazione nell’edilizia, incoraggiando la progettazione e la costruzione di alloggi più efficienti dal punto di vista energetico, sostenibili e adatti alle esigenze delle comunità locali, ha contribuito a migliorare la qualità della vita dei residenti e a ridurre l’impatto ambientale;
    • dato sostegno alle politiche abitative e consulenza tecnica, collaborando con il governo italiano e altre istituzioni alla creazione di normative e regolamenti per l’edilizia sociale e fornendo consulenza tecnica per la realizzazione di progetti;
    • promosso la ricerca e la formazione nel campo dell’edilizia sociale e dell’architettura, intraprendendo dei programmi di formazione volti a migliorare le competenze e le conoscenze nel settore;
    • valorizzato l’inclusione sociale, prevedendo e creando, nei progetti abitativi, spazi comuni e servizi per il benessere della comunità.

Negli anni, le vicende di attività dell’ISES nella ricostruzione di diversi villaggi, si intrecciarono con le vicissitudini riguardanti il disastro e la conseguente ricostruzione della valle del Vajont, avvenuta nell’ottobre del 1963, svolgendo un ruolo determinante nell’ambito dei programmi di edilizia sociale successivi alla tragedia. Di fatto, la fase di ricostruzione del Vajont fu un processo complesso, che coinvolse diverse organizzazioni, enti governativi e professionisti per garantire la riabilitazione. Grazie alla conservazione delle carte della Direzione Tecnica dell’ISES, oggi è possibile approfondire ulteriormente, attraverso lo studio della documentazione, molti degli aspetti che in quegli anni riguardarono il modello di reinserimento infrastrutturale e i servizi messi in atto subito dopo il disastro, tali da non essere connotati come provvisori, ma finalizzati alla ricostruzione, nell’impegno di attuare un piano di opere di urbanizzazione per ridare alla popolazione quella normalità perduta.

Il fondo ISES

Il fondo ISES conservato presso l’Archivio centrale dello Stato è costituito da 1481 bb., si presenta come una raccolta organizzata di corrispondenza, fotografie, registri contabili, relazioni, disegni, e altri materiali di valore amministrativo e tecnico. La creazione di strumenti di ricerca più puntuali, attualmente in fase di revisione, consentiranno agli utenti di identificare i documenti di interesse e di navigare efficacemente all’interno del fondo.
Il sopralluogo effettuato sinora sulla documentazione pervenuta, ha permesso il riordinamento delle carte, che ne ha definito l’effettiva natura e consistenza.

Più specificatamente, si tratta di:

• Serie: 0003962 Direzione tecnica (1953- 1970), 948 bb.
• Serie: 0003963 Miscellanea (1959 -1973), Uffici vari, 274 bb.
•Serie: 0003964 Protocolli (1946 – 1962), 259 rr.

Art Bonus per l’Archivio centrale dello Stato

L’inventariazione informatizzata del fondo è un progetto Art Bonus del valore di 15.00 euro, che prevede il riordinamento e la schedatura del fondo mediante l’applicativo ARIANNA 4 e la pubblicazione dell’inventario sul portale dell’Archivio centrale dello Stato.

 

Fondo ISES, Elaborati di progetto Poliambulatorio di Longarone, b. 662

Fondo ISES, Elaborati di progetto Poliambulatorio di Longarone, b. 662

Fondo ISES, Elaborati di progetto Poliambulatorio di Longarone, b. 662

Data:
2 Ottobre 2023

Ultimo aggiornamento:
16 Febbraio 2024, 17:03