Nel 1985, durante il vertice di Milano, i Capi di Stato e di Governo europei presero la decisione storica di istituire il 9 maggio come Giornata dell’Europa, una celebrazione annuale in memoria della dichiarazione del 1950 di Robert Schuman, allora Ministro degli Esteri francese. Quella dichiarazione segnò l’inizio della rinascita dell’Europa, pochi anni dopo la devastazione della guerra, attraverso la creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio.
Quest’anno, la Giornata dell’Europa è stata annunciata da Sergio Mattarella in una lettera inviata a Renaud Dehousse, Presidente dell’Istituto Universitario Europeo. Nel suo messaggio, il Presidente sottolinea l’importanza di difendere i valori fondamentali dell’Unione europea – libertà, democrazia e Stato di diritto – senza i quali l’UE non potrebbe esistere. Questi valori sono particolarmente cruciali di fronte alle sfide globali attuali, come la pandemia da Covid-19, i cambiamenti climatici ei flussi migratori incontrollati, nonché le conseguenze umanitarie, geopolitiche ed economiche del conflitto russo-ucraino:
«Oggi è, più che mai, necessario continuare la costruzione europea, con coraggio. Nei momenti di maggiore difficoltà rinnovarsi è essenziale e risolutivo. Costruire l’Europa in tempi di incertezza, recita il tema scelto per la manifestazione odierna, cogliendo il senso della sfida. Possiamo trarre dalla storia una lezione: l’Europa ha dimostrato di sapere affrontare le sfide e le crisi più difficili, emergendone più forte e coesa. Le ragioni del patto fondativo europeo sono più che mai attuali. Con questi sentimenti auguro pieno successo ai vostri lavori»
I testi fondanti dell’Unità Europea
Tra i documenti fondanti dell’Unità Europea si trovano il Manifesto di Ventotene e i Trattati di Roma, firmati il 25 marzo 1957 nel Campidoglio. Questi trattati diedero origine alla Comunità economica europea e alla Comunità europea dell’energia atomica. Nel corso del tempo, la Comunità economica europea è stata sostituita dalla Comunità Europea (Trattato di Maastricht, 1992) e successivamente dall’Unione Europea (UE) nel 2007, avviando così il processo di creazione delle Comunità europee.
Il Manifesto di Ventotene
Il Manifesto di Ventotene, originariamente “Per un’Europa libera e unita: Progetto d’un manifesto“, fu scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il loro periodo di confino sull’Isola, in quanto oppositori del regime fascista. Nel 2022, il progetto è stato insignito dell’onorificenza del marchio di patrimonio europeo di importanza culturale, riconoscendo così la sua significativa importanza storica.
Il manifesto, ora conservato dal Senato della Repubblica (leggilo QUI) proponeva l’istituzione di una federazione europea sovranazionale di Stati, con un parlamento e un governo centrale, dotata di ampi poteri che spaziano dall’ambito economico a quello della politica estera. Questa nuova forma di unione sarebbe stata basata sull’interdipendenza tra gli Stati membri, anziché sull’equilibrio tra Stati sovrani. L’ispirazione fondamentale di questa proposta era la promozione della pace e della libertà, con l’obiettivo di prevenire ulteriori conflitti bellici.
Originariamente articolato in quattro capitoli, il Manifesto fu poi diffuso clandestinamente grazie a Ursula Hirschmann e Ada Rossi, che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.
Nel 1944, poco prima di essere ucciso, Eugenio Colorni ne curò la redazione in tre capitoli: il primo (La crisi della civiltà moderna) e il secondo (Compiti del dopoguerra. L’unità europea) interamente elaborati da Spinelli, come anche la seconda parte del terzo (Compiti del dopoguerra. La riforma della società), mentre la prima parte di quest’ultimo venne definita dallo stesso Rossi.
Dai Trattati di Roma all’UE
Il 25 marzo 1957, nella solenne cornice del Campidoglio a Roma, i leader di sei nazioni fondarono un’organizzazione destinata a plasmare il futuro dell’Europa: la Comunità economica europea (CEE). Quel giorno fu anche firmato il trattato che istituiva la Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM). Questi eventi storici rappresentano un punto di svolta per il continente e sono presto noti come i Trattati di Roma, ora in esposizione nel percorso permanente dell’Istituto Lo scrigno della memoria. (Clicca QUI per conoscere gli orari di accesso).
Il trattato istitutivo della Comunità economica europea (TCEE) ha costituito il pilastro principale per lo sviluppo dell’Unione Europea come la conosciamo oggi. Nonostante abbia subito notevoli modifiche nel corso degli anni, rimane ancora la base legale per molte decisioni prese a livello dell’Unione Europea. Il Trattato di Roma ha stabilito le fondamenta per l’integrazione politica ed economica tra i suoi stati membri.
All’epoca della firma, i sei paesi fondatori – Francia, Germania, Italia ei paesi del Benelux – avevano un obiettivo comune: creare una comunità volta all’integrazione politica ed economica attraverso la promozione degli scambi commerciali e l’espansione economica. I Trattati di Roma hanno tracciato le linee guida per l’attività legislativa degli Stati membri, mirando all’eliminazione dei dazi doganali, all’istituzione di una tariffa doganale unitaria e alla creazione di politiche comuni nei settori dell’agricoltura e dei trasporti. Inoltre, hanno previsto l’istituzione di istituzioni fondamentali come il Fondo sociale europeo e la Banca europea degli investimenti, nonché lo sviluppo della cooperazione tra gli Stati membri.
I Trattati di Roma sono stati solo il primo passo verso una sempre più stretta coesione tra i Paesi dell’Unione Europea. Nel corso degli anni, il numero degli Stati membri è aumentato, e ciò ha portato alla necessità di ulteriori trattati. Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1992, è stato denominato “trattato che istituisce la Comunità europea” (TCE) e ha ulteriormente rafforzato l’Unione Europea. Successivamente, nel 2007, il trattato di Lisbona ha ampliato le competenze comunitarie anche a settori non puramente economici, sancendo il “trattato sul funzionamento dell’Unione europea” (TFUE).
Un momento significativo nella storia dell’Unione europea si è verificato il 29 ottobre 2004, quando nella stessa sala del Campidoglio che aveva visto la firma dei Trattati di Roma nel 1957, i rappresentanti dei 25 Paesi membri dell’Unione europea hanno firmato la Costituzione per l’Europa. Questo evento ha simboleggiato l’impegno degli Stati membri a costruire un’Europa più coesa e forte: oggi l’Unione europea è l’unione politica ed economica a carattere sovranazionale di 27 Stati membri. Nel corso di un lungo processo di integrazione e la firma di numerosi trattati modificativi, tra cui il trattato di Maastricht del 1992, ha assunto la struttura attuale con il trattato di Lisbona del 2007.
Galleria
Per leggere i titoli delle prime pagine dell’epoca, è possibile scaricare la rassegna stampa redatta dall’Archivio Storico del Senato della Repubblica (Fondo Martino).
Per saperne di più, è possibile accedere QUI all’articolo del Dipartimento per le Politiche Europee, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si comunicano di seguito i giorni e gli orari di apertura/chiusura osservati dall’Istituto durante il periodo natalizio:
Nei giorni 8-25-26 Dicembre e 1 e 6 Gennaio 2025 con la chiusura dell’Archivio, non saranno accssibili al pubblico la Sala di Studio, Sala Araldica e Raccolte Speciali, la Biblioteca e il Museo “Lo scrigno della Memoria”;
dal 24/12/2024 al 06/01/2025 la Sala di studio chiuderà al pubblico alle ore 14.00 e la distribuzione delle unità archivistiche sarà organizzata su n. 3 prese:
ore 9.45: massimo 3 pezzi;
ore 10.45: massimo 4 pezzi (per gli utenti con scaffale libero);
ore 12.30. massimo 3 pezzi.
dal 24/12/2024 al 06/01/2025 la Sala Araldica e Raccolte Speciali chiuderà al pubblico alle ore 14.00
dal 24/12/2024 al 06/01/2025 Lo Scrigno della memoria resterà aperto nei giorni 24 e 31 Dicembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00, mentre martedì 4 Gennaio 2025 sarà accessibile dalle ore 10.00 – 12.00 e dalle 15.30 – 17.00.
Attenzione CHIUSURA LO SCRIGNO DELLA MEMORIA
Si avvisa l’utenza che il prossimo mercoledì 19 marzo il museo dell’Archivio LO SCRIGNO DELLA MEMORIA, sarà chiuso al pubblico per motivi istituzionali.
Il museo riaprirà giovedì 20 marzo con i seguenti orari: dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15,30 alle 17.00
Ci scusiamo per il disagio.
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